I ragazzi chiamano scuolina la stanza nella quale trovano posto i materiali didattici, i quaderni, le raccolte di documenti su tanti argomenti d studio affrontati negli anni. Alla scuolina si fa lezione, si fanno esperimenti, si legge e si scrive usando codici e strumenti diversi.

Al Centro tutto l'apprendimento parte sempre dall'esperienza concreta: con il corpo si conosce il peso, lo spazio, la distanza; con gli oggetti si sperimentano i nessi di causalità diretta e indiretta; nelle attività si impara il tempo e la trasformazione della materia. Quando queste esperienze di ripetono, giorno dopo giorno, in un tempo lento che consente di depositarle nella memoria, allora sorge in molti ragazzi, in tempi diversi, un desiderio autentico di conoscere in modo più formalizzato.

Dalla domanda "chi sono io?" nasce la curiosità per il funzionamento del proprio corpo (il cervello, lo scheletro e i muscoli, l'intestino, gli occhi ...), per il funzionamento del mondo: prima quello vicino (il fiume, gli animali, le piante e le verdure dell'orto) poi quello più lontano (il mondo della storia, della geografia, dello spazio).

E'' opinione molto diffusa che, superata una certa età cronologica, il tempo dell'apprendimento si sia ormai esaurito. Invece questo tempo può dilatarsi fino a raggiungere ragazzi grandi dai quali nulla ci si aspetterebbe più in termini di acquisizione di nuove strumentalità e competenze. Ma può servire davvero un tempo lunghissimo perchè nella mente possano aprirsi nuove strade e possa sorgere quella capacità simbolica che consente di accedere alla conoscenza formale.