Cucinare costituisce per il bambino un momento di attività e di relazione molto desiderato. Poiché intorno alla relazione di nutrimento ruota lo sviluppo sia fisico che mentale dell’individuo, essa ha un ruolo fondamentale per i bambini, in particolare per quelli ad un livello di funzionamento mentale primitivo.
La cucina è un luogo d’attività in cui il bambino comunica con l’altro, in cui impara con gioia, in cui apprende e in cui, talvolta, può apprendere insegnando.

In cucina si compiono molte esperienze e si offrono ai bambini opportunità estremamente differenziate, dal semplice gesto di premere uno stampino per  fare i biscotti, alla possibilità di eseguire una ricetta in modo completo.Vivendo l’esperienza della cucina, essi possono partecipare con coinvolgimento emotivo e cognitivo alla trasformazione della materia (la combinazione degli ingredienti, il passaggio crudo/cotto …) e sperimentare il tempo del cambiamento: metafore concrete del proprio tempo di crescita e delle proprie possibilità di cambiamento.

La cucina può, inoltre, diventare un laboratorio di scienza viva, in cui non solo si svolge un’attività pratico-teorica che si concretizza in un prodotto finale, ma in cui si può cogliere l’occasione per studiare matematica, biologia, chimica, storia, geografia.

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Momento importante della vita di ogni giornata, il pranzo prevede una organizzazione nella quale alle funzione di base della nutrizione e del rapporto con il cibo si sovrappongono contenuti di natura cognitiva e relazionale, in un ambiente familiare in cui oggetti e arredi vengono scelti con cura. Così, la sala da pranzo è formata da due spazi definiti e comunicanti per rispondere alle caratteristiche delle diverse età dei bambini e dei ragazzi e per consentire vicinanza e distanza opportuna dall’adulto che, in un punto della sala, riempie il piatto che i commensali gli porgono. 

L’attenzione per le caratteristiche della relazione di ogni bambino con il cibo  per stimolare fiducia e  consapevolezza, senza provocare ansia  e frustrazione eccessive, porta a curare ogni particolare dell’estetica e della funzionalità dei tavoli e della distribuzione degli oggetti.

Le ciotole con i fiori e le piccole candele accese poste al centro di ogni porzione di tavolo, musica in sottofondo o la lettura di testi da parte di un adulto aiutano a costruire un ‘atmosfera di contenimento della angoscia dell’attesa del proprio turno, dell’ambivalenza rispetto al cibo, dell’ansia propria di una situazione di gruppo prolungata e complessa. L’adulto aiuta inoltre i bambini a riconoscere la qualità del cibo e a dosarne la quantità regolando avidità e inappetenza; l’esperienza della regolazione di queste sensazioni richiama e stimola la regolazione degli affetti.

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