Nel 1995, l’incontro fra La Lucciola e un allenatore professionista, Marco Calamai, ha avviato l’esperienza del basket con ragazzi disabili che si è successivamente diffusa presso molte altre strutture e organizzazioni in tutta Italia; da allora, ogni settimana, si svolge un allenamento al quale partecipa tutto il gruppo.
Il gioco offre opportunità straordinarie per promuovere in modo naturale schemi motori particolarmente significativi. In primo luogo, il ‘protendersi verso l’alto’, esperienza e memoria corporea che permette di ‘pensare con il corpo’  alla crescita.
Il basket propone atti motori molto semplici come dare-prendere , andare in  alto-in basso, avanti-indietro, dentro-fuori, vicino-lontano – che sono insieme atti cognitivi e relazionali e che fanno parte del patrimonio originario della specie. La palla è un intermediario che facilita la relazione, sia nelle azioni più semplici – dare e prendere la palla - , sia nelle azioni più complesse, fino al giocare una partita in cui si può affrontare la competizione e il contatto con l’altro.

Il ritmo dello scambio della palla, il ritmo del gioco richiamano il dialogo e predispongono alla comunicazione di parole e di pensieri.

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